Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40332 del 2 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:40332PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata, poiché, trattandosi di reato di pericolo presunto, per integrare l'offesa all'ordine pubblico è sufficiente la dichiarata adesione al sodalizio con la messa a disposizione dell'organizzazione, in quanto idonea ad accrescerne la potenziale capacità operativa ed intimidatoria. La condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Gli indicatori fattuali potenzialmente dimostrativi della fattispecie associativa nella forma della partecipazione possono essere vari e non necessariamente rappresentati da reati-mezzo o reati-fine, potendo atteggiarsi in diversi modi e implicare la disponibilità al servizio dell'organizzazione mafiosa, in grado di accrescerne la capacità lesiva dell'ordine pubblico. Il giudice di merito è tenuto a valutare globalmente il complesso del materiale probatorio, senza che il sindacato di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella compiuta nei gradi di merito, se sorretta da motivazione adeguata e logica. In tema di trattamento sanzionatorio, il giudice dell'impugnazione che, a seguito dell'accoglimento dell'appello relativamente a taluni reati unificati dalla continuazione, infligga per il reato satellite rimasto unico una pena superiore a quella che per esso era stata determinata a titolo di aumento ex art. 81 c.p., non viola il divieto di reformatio in peius, purché il trattamento sanzionatorio finale non sia superiore a quello determinato dal primo giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/06/2018 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUCIA AIELLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha concluso chiedendo;
Il P…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.