Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12646 del 25 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:12646PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti si configura quando vi sia una stabile organizzazione criminale, con una struttura gerarchica e una ripartizione di compiti, finalizzata alla commissione di più delitti di spaccio, anche se non è necessario che il programma criminoso sia predeterminato in modo dettagliato. La prova della sussistenza di tale reato associativo può desumersi da elementi indiziari, come la continuità e la capillarità dell'attività di acquisto, confezionamento e vendita di sostanze stupefacenti, la presenza di una contabilità e di ingenti somme di denaro, nonché di materiale strumentale all'attività illecita, anche in assetti immobiliari collegati. L'attenuante prevista per il reato associativo di cui all'art. 74, comma 6, D.P.R. 309/1990 non è applicabile quando l'entità dei quantitativi di droga trattati e le modalità organizzative dell'attività illecita escludano che la stessa sia finalizzata alla cessione al solo consumatore finale. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 132 e 133 c.p., non richiede una specifica motivazione quando la stessa sia stata fissata nella misura minima edittale, mentre il mancato riconoscimento della prevalenza delle attenuanti generiche è adeguatamente motivato dal richiamo all'assenza di elementi favorevoli all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 29/10/2013 della Corte d'appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento denunziato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal componente ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale D'AMBROSIO Vito, che ha concluso chiedendo il r…

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