Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26552 del 19 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26552PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La scriminante della legittima difesa non è configurabile quando l'imputato, pur essendo stato aggredito dalla persona offesa, si è procurato preventivamente un'arma da taglio per affrontarla, dimostrando così di non trovarsi in una situazione di necessità di difesa. Infatti, l'acquisizione dell'arma prima dello scontro fisico esclude il requisito essenziale della legittima difesa, ossia la necessità della difesa stessa, in quanto l'imputato ha accettato la sfida e l'aggressione della persona offesa, anziché cercare una via di fuga o di evitare lo scontro. Inoltre, la valutazione della proporzionalità della reazione difensiva deve tenere conto non solo dell'entità dell'aggressione subita, ma anche delle condizioni soggettive dell'imputato, come i suoi precedenti penali e il suo comportamento successivo al fatto, che possono escludere l'applicazione delle attenuanti generiche e giustificare una pena adeguata alla gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA C. - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 04/02/2013 della Corte d'Appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del…

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