Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32924 del 7 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:32924PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura quando più soggetti, con ruoli e compiti anche diversi ma coordinati, agiscono in modo stabile e continuativo per realizzare un programma criminoso comune, consistente nell'organizzare l'ingresso illegale di stranieri nel territorio nazionale, anche attraverso il loro reclutamento, trasporto e accompagnamento oltre frontiera, dietro corrispettivo, secondo modalità consolidate e con una suddivisione di ruoli tra gli associati, senza che sia necessaria una complessa struttura organizzativa. La consapevolezza e la volontà di partecipare attivamente alla realizzazione del programma delinquenziale in modo stabile e permanente, da parte di ciascun associato, può desumersi anche dalla commissione di uno o più reati-fine, purché questi siano dimostrativi, con portata concludente, della sussistenza del vincolo associativo. Il ruolo di organizzatore, che comporta il coordinamento dell'attività degli altri associati e l'assicurazione della funzionalità delle strutture utilizzate dal sodalizio, può essere svolto anche da più soggetti in relazione alla ramificazione dell'associazione, ed è compatibile con la presenza di altri partecipi che svolgono compiti esecutivi, anche se occasionali e non essenziali, purché intercambiabili. Ai fini del riconoscimento della continuazione tra i reati oggetto del processo e quelli già giudicati in altro procedimento, incombe sull'interessato l'onere di indicazione e allegazione degli specifici elementi dai quali possa desumersi l'identità del disegno criminoso. Nell'ipotesi di condanna per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina pluriaggravato, la pena detentiva deve essere determinata applicando l'aumento previsto per l'aggravante di cui all'art. 12, comma 3-ter, D.Lgs. n. 286/1998, senza possibilità di bilanciamento con le circostanze attenuanti generiche, e successivamente operando la diminuzione per le circostanze attenuanti generiche riconosciute, nel rispetto del divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (CUI (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), (CUI (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), (CUI (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), (CUI (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), (CUI (OMISSIS)) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/09/2020 della CORTE ASSISE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere…

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