Cassazione penale Sez. I sentenza n. 619 del 11 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:619PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione criminale di stampo mafioso può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, il rinvenimento di armi e documentazione in luoghi a lui riconducibili, nonché il suo rapporto di parentela con altri affiliati al sodalizio. Tali elementi, valutati nel loro complesso e secondo un procedimento logico-deduttivo, possono integrare gravi indizi di colpevolezza e giustificare l'applicazione di misure cautelari, anche in assenza di una prova diretta della partecipazione dell'indagato all'associazione. La sussistenza di esigenze cautelari, in tali casi, può essere adeguatamente motivata sulla base della pericolosità sociale dell'indagato e dell'applicabilità della presunzione di adeguatezza di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria C - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. BE. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 4406/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 01/06/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA CRISTINA SIOTTO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Delehaye Enrico che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.

RILEVA

Con ordinanza dell'1/6/2009, depositata il 20/7/2009, il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato l&#x…

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