Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7992 del 19 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7992PEN

Massima

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La minaccia proferita da persona armata, anche se non direttamente puntata contro la vittima, integra il reato di minaccia grave ai sensi dell'art. 612, comma 2, c.p., in quanto idonea a incutere nella persona offesa un fortissimo timore e a paralizzarne la volontà, indipendentemente dall'effettiva intenzione dell'agente di passare all'azione. Ciò in ragione della pericolosità oggettiva dello strumento di offesa a disposizione dell'agente, che rende la minaccia grave e procedibile d'ufficio, salvo il caso in cui manchi una minima parvenza di arma vera e di serietà del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI FIRENZE;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) non ricorrente;

avverso la sentenza n. 69/2011 GIUDICE DI PACE di LIVORNO, del 27/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, Dr. ((omissis)), che ha chiesto l&#…

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