Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25348 del 27 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25348PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sui provvedimenti del tribunale del riesame in materia di misure cautelari personali, è tenuto a verificare esclusivamente la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo posto a fondamento del provvedimento, senza poter sindacare gli apprezzamenti di fatto compiuti dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, purché la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il vizio di mancanza di motivazione non può essere sindacato dalla Corte di cassazione quando non risulti "prima facie" dal testo del provvedimento impugnato, essendo preclusa a questa Corte la verifica della sufficienza e della razionalità della motivazione sulle questioni di fatto. Pertanto, le censure del ricorrente che si risolvono in una mera diversa lettura delle emergenze processuali non possono essere accolte in sede di legittimità, in quanto il giudice di merito ha adeguatamente motivato in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione per delinquere e delle esigenze cautelari, senza incorrere in vizi logici o giuridici. Inoltre, l'eccezione di tardività del deposito dell'ordinanza del tribunale del riesame è manifestamente infondata, in quanto la perdita di efficacia della misura cautelare personale non consegue al mero superamento del termine di dieci giorni per il deposito della motivazione, purché il tribunale abbia deliberato e depositato il dispositivo entro tale termine.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 10/1/2012 del Tribunale per il riesame di Bari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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