Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 29594 del 26 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:29594PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La lieve entità del fatto nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, deve essere valutata in base a una complessiva considerazione di tutti gli indici sintomatici previsti dalla norma, senza che sia necessario il positivo riscontro di ciascuno di essi. Infatti, tali indici possono instaurare tra loro rapporti di compensazione e neutralizzazione, consentendo comunque un giudizio unitario sulla concreta offensività della condotta, anche quando le circostanze che la caratterizzano risultino prima facie contraddittorie. Pertanto, ove uno degli indizi assuma un valore assorbente per la sua particolare significatività, la sua prevalenza può giustificare l'esclusione della lieve entità del fatto, a prescindere dalla valutazione degli altri elementi. Analogamente, il giudizio sulla concessione delle circostanze attenuanti generiche non deve necessariamente estendersi in modo automatico a tutti i reati uniti dal vincolo della continuazione, potendo essere riferito ai singoli episodi criminosi in relazione alle specifiche valutazioni di fatto operate dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. TANGA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2019 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PICARDI FRANCESCA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ASSUNTA COCOMELLO che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Nessun difensore e' comparso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catania ha confermato la condanna, resa all&…

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