Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 40937 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40937PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. 309/1990 sussiste anche in presenza di una struttura organizzativa minima, purché idonea a realizzare in modo permanente il programma criminoso comune. Non è necessaria un'articolata e complessa organizzazione, né una rigida gerarchia, essendo sufficiente la predisposizione di mezzi, anche occasionalmente forniti da taluno degli associati, sempre che siano concretamente idonei a realizzare il programma delinquenziale. L'elemento organizzativo assume rilievo secondario, essendo sufficiente anche un'organizzazione rudimentale perché il reato si perfezioni. Ai fini della configurabilità del reato associativo, è necessario che almeno tre persone siano vincolate da un patto associativo avente ad oggetto un programma criminoso nel settore degli stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali, e che il sodalizio abbia a disposizione, con sufficiente stabilità, risorse umane e materiali adeguate per una credibile attuazione del programma. Ciascun associato deve essere a conoscenza, quanto meno, dei tratti essenziali del sodalizio e mettersi stabilmente a disposizione dello stesso. Le dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie, registrate nel corso di attività di intercettazione regolarmente autorizzata, hanno piena valenza probatoria e non necessitano di ulteriori elementi di corroborazione. Ai fini del riconoscimento dell'attenuante del fatto di lieve entità di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. 309/1990, il giudice deve valutare complessivamente tutti gli elementi normativamente indicati, sia quelli concernenti l'azione (mezzi, modalità e circostanze della stessa), sia quelli che attengono all'oggetto materiale del reato (quantità e qualità delle sostanze stupefacenti), dovendo conseguentemente escludere il riconoscimento quando anche uno solo di questi elementi porti ad escludere che la lesione del bene giuridico protetto sia di lieve entità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. PEZZELLA V. - rel. Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3798/2013 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 04/03/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO PEZZELLA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha concluso per l'inammissibilita' dei prop…

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