Il ricorso proposto personalmente dall'imputato, senza la sottoscrizione di un difensore iscritto all'albo speciale della Corte di Cassazione, è inammissibile ai sensi dell'articolo 613 c.p.p., come riformulato dalla L. n. 103 del 2017. Tale requisito di forma è essenziale per la validità del ricorso in Cassazione, in quanto garantisce l'assistenza tecnica qualificata necessaria per l'impugnazione di una sentenza di merito. L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende, in applicazione dell'articolo 610 c.p.p., comma 5-bis, che richiama l'articolo 591 c.p.p., comma 1, lettera a), limitatamente al difetto di legittimazione. Il principio di diritto affermato mira a tutelare il corretto svolgimento del giudizio di legittimità, assicurando la rappresentanza tecnica dell'imputato e impedendo l'abuso del rimedio straordinario del ricorso in Cassazione, a garanzia dell'efficienza e della ragionevole durata del processo penale.