Il divieto di edificazione nella fascia di rispetto di 150 metri dalla battigia, sancito dall'art. 15 della L.R. Sicilia n. 78/1976 e confermato dalle successive L.R. n. 15/1991 e n. 17/1994, si applica non solo alle amministrazioni comunali in sede di formazione degli strumenti urbanistici, ma anche ai privati che intendano procedere a lavori di costruzione entro tale fascia. Pertanto, la realizzazione di un nuovo manufatto edilizio, in assenza di titolo abilitativo e delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche, in una zona sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta, legittima l'ordine di demolizione da parte del Comune, senza che possa trovare applicazione la disciplina sulla ristrutturazione edilizia di cui all'art. 3, comma 1, lett. d) del D.P.R. n. 380/2001, come modificato dal D.L. n. 69/2013, convertito in L. n. 98/2013, atteso che il nuovo manufatto non presenta le caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell'edificio preesistente. Il principio di proporzionalità non può essere invocato per evitare la demolizione, in quanto l'intervento realizzato in violazione delle norme urbanistiche ed edilizie, nonché del vincolo paesaggistico, comporta un'alterazione irreversibile dell'assetto del territorio, imponendo pertanto l'adozione della misura demolitoria quale unico rimedio idoneo a ripristinare la legalità violata.