La pianificazione urbanistica comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità, può legittimamente destinare aree precedentemente edificabili a finalità agricole e di tutela ambientale, anche in assenza di specifiche attività agricole in atto, purché tale scelta risulti motivata in modo logico e ragionevole, in coerenza con gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo e di salvaguardia delle risorse naturali e degli equilibri ecosistemici, conformemente ai principi e alle disposizioni della legislazione regionale in materia (in particolare, la legge regionale n. 31/2014). La destinazione agricola di un'area, pur comportando la preclusione di possibilità edificatorie, non determina di per sé un sacrificio sproporzionato dell'interesse privato, qualora risulti giustificata dall'esigenza di tutela di interessi pubblici prevalenti, quali la protezione dell'ambiente, del paesaggio e dell'assetto idrogeologico del territorio.