Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39762 del 4 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39762PEN

Massima

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Il dolo di tentato omicidio può essere desunto dalle peculiarità intrinseche dell'azione criminosa, come il comportamento antecedente e susseguente al reato, la natura del mezzo usato, le parti del corpo della vittima attinte, la reiterazione dei colpi, senza necessità di esplicite ammissioni da parte dell'imputato. L'insistenza dell'aggressore nel colpire l'antagonista, ancorché già ferito, è elemento processuale decisivo per escludere l'assenza di dolo omicidiario. L'aggravante della finalità di affermare la supremazia di un clan camorristico può essere ritenuta sulla base di una completa e logica disamina delle risultanze processuali, inclusi i contributi dichiarativi dei collaboratori di giustizia e dei testimoni, senza che assuma rilievo determinante l'eventuale prospettazione di motivi di rancore personale da parte dell'imputato. Il giudice di merito gode di ampi poteri di apprezzamento del fatto e della prova, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di palesi illogicità o lacune, non ravvisabili nella sentenza impugnata, neppure con riferimento al diniego delle attenuanti generiche, all'applicazione della recidiva e della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesc - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/02/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CENTOFANTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale VIOLA ALFREDO POMPEO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Napoli confermava quella dibattimentale di primo grado, eme…

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