Il provvedimento sanzionatorio di demolizione ex art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 è legittimamente adottato dall'amministrazione comunale nei confronti di opere edilizie realizzate in totale difformità o con variazioni essenziali rispetto al titolo abilitativo, anche quando le modifiche plano-volumetriche e di destinazione d'uso siano di rilevante entità, non configurando tali interventi una mera "ristrutturazione edilizia" ai sensi dell'art. 33 del medesimo D.P.R. L'amministrazione è esonerata dall'obbligo di una motivazione particolarmente analitica, essendo sufficiente l'indicazione delle opere abusive e della normativa violata, non rilevando la pretermissione delle garanzie partecipative endo-procedimentali né la mancata identificazione delle aree da acquisire in caso di inottemperanza, atteso che tali elementi attengono alla successiva fase esecutiva del provvedimento. L'interesse pubblico al ripristino della legalità urbanistica prevale sull'eventuale affidamento maturato dal privato, salvo il caso in cui l'amministrazione abbia adottato provvedimenti incompatibili con il carattere abusivo delle opere.