Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36658 del 2 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36658PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in materia di misure di prevenzione personali e patrimoniali, può sindacare esclusivamente la mancanza di motivazione, intesa come assenza dei requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità, non potendo invece censurare la motivazione per vizi di illogicità manifesta o contraddittorietà. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre le medesime censure già disattese in appello, senza confrontarsi specificamente con le argomentazioni svolte dal giudice di merito, è inammissibile. Inoltre, il terzo interessato ai fini civili non può stare in giudizio personalmente, ma solo attraverso difensore munito di procura speciale alle liti, a pena di inammissibilità del relativo ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 26/2015 CORTE APPELLO di BARI, del 21/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DI GIURO GAETANO;
lette le conclusioni del P.G. Dott. GAETA Piero, che ha chiesto di dichiararsi inammissibile il ricorso con ogni consequenziale provvedimento.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bari, nel procedimento di prevenzione contro (OMISSIS), con decreto del 21/05/15, si pronunciava sugli appe…

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