Il vincolo urbanistico di destinazione a parcheggio, imposto senza adeguata motivazione sulla proprietà privata, costituisce una reiterazione di vincolo espropriativo decaduto, in violazione dell'art. 2 della legge n. 1187/1968 e dei principi affermati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 179/1999. Pertanto, tale previsione urbanistica deve essere annullata, in quanto illegittima per difetto di motivazione sulla perdurante necessità pubblica del vincolo, non potendo essere considerata come mera conformazione del diritto di proprietà in assenza di una concreta possibilità per il privato di realizzare e gestire direttamente l'impianto di parcheggio. Diversamente, la parziale riclassificazione dell'area a verde privato, senza attribuzione di destinazione edificatoria, rientra nella discrezionalità della pubblica amministrazione nella pianificazione urbanistica, non essendo necessaria una specifica motivazione oltre quella desumibile dai criteri generali seguiti nell'impostazione del piano.