La concessione demaniale marittima per attività di cantiere navale non rientra nell'ambito di applicazione delle norme nazionali e regionali che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, in quanto tali disposizioni hanno carattere tassativo e si riferiscono esclusivamente alle concessioni elencate nell'art. 1, comma 1, del d.l. n. 400/1993. Pertanto, la proroga automatica al 31 dicembre 2033 prevista dalla legge regionale siciliana n. 24/2019 non è applicabile alle concessioni demaniali marittime per attività di cantieristica navale, le quali rimangono soggette alla disciplina ordinaria in materia di concessioni demaniali. Di conseguenza, l'amministrazione regionale non può disporre la proroga automatica di tali concessioni oltre il termine originariamente previsto, essendo tenuta a rispettare i principi di evidenza pubblica sanciti dal diritto dell'Unione europea, come chiarito dalla giurisprudenza dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. Il concessionario di una concessione demaniale marittima per attività di cantiere navale non può, pertanto, invocare un legittimo affidamento sulla proroga automatica della concessione sino al 2033, né può pretendere il risarcimento dei danni derivanti dalla mancata proroga, avendo egli agito in assenza di una valida aspettativa giuridicamente tutelata. La normativa nazionale e regionale che ha disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, essendo in contrasto con il diritto dell'Unione europea, non deve essere applicata né dai giudici né dalla pubblica amministrazione.