Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30616 del 22 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:30616PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice non è incompatibile a decidere nel processo penale per il solo fatto di aver svolto in precedenza, in altro procedimento, attività valutative e decisionali, anche in materia cautelare, nei confronti dello stesso imputato, salvo che tali attività non abbiano riguardato lo stesso fatto oggetto del processo in cui è stata proposta la ricusazione. Ai fini della ricusazione, la conoscenza della causa di incompatibilità deve essere valutata in base alla conoscibilità obiettiva del fatto, non essendo sufficiente la mera conoscenza effettiva da parte del ricusante. Inoltre, l'attività svolta dal giudice nell'ambito di procedimenti cautelari reali non determina di per sé una situazione di incompatibilità, in quanto il giudice del riesame non si pronuncia sul merito dell'accusa ma solo sulla astratta sussumibilità della fattispecie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) QU. FR. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 24/01/2007 CORTE APPELLO di TRIESTE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. VESSICHELLI MARIA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per Cassazione Qu. Fr. A. avverso l'ordinanza in data 24 gennaio 2007 con la quale la quale la…

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