Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24054 del 11 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24054PEN

Massima

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Il mancato rientro presso la propria abitazione, in orario notturno, da parte di una persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, in assenza di giustificazioni, integra il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, in quanto tale condotta è idonea a rivelare la mancanza di un effettivo controllo sulla pericolosità sociale del soggetto e la conseguente necessità di mantenere in vigore la misura di prevenzione. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve tenere conto non solo dell'elemento oggettivo della violazione dell'obbligo di rientro, ma anche dell'elemento soggettivo della mancanza di una giustificazione plausibile da parte dell'interessato, in quanto ciò è indice della volontarietà della condotta e della consapevolezza dell'obbligo violato. La valutazione complessiva degli elementi di prova, anche di natura indiziaria, deve condurre a ritenere provata la responsabilità penale dell'imputato, senza che sia necessaria la dimostrazione di un comportamento antigiuridico ulteriore rispetto alla mera violazione dell'obbligo di rientro notturno. La condanna per il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale è pertanto legittima laddove risulti accertato il mancato rientro notturno presso l'abitazione e l'assenza di giustificazioni plausibili da parte dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ga. Ti. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza pronunziata in data 19.9.2008 dalla Corte d'appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto;

Visti gli atti, la sentenza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. M. ((omissis));

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

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