Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41964 del 11 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41964PEN

Massima

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La condotta violenta, anche se consistente in una semplice spinta, che provochi lesioni all'integrità fisica della persona, integra il reato di lesioni personali, qualora sia consapevole e volontaria, in quanto rivelatrice della sussistenza del dolo di percosse e di lesioni. Ciò anche quando la condotta si inserisca in un contesto di resistenza all'azione di pubblici ufficiali, poiché la prevedibilità dell'evento lesivo, quale conseguenza della condotta violenta, esclude l'assenza di dolo. La mancata contestazione specifica del reato di lesioni personali nell'imputazione non determina nullità della sentenza, qualora la descrizione del fatto contenga elementi idonei a far ritenere prevedibile l'integrazione di tale fattispecie e l'imputato abbia avuto la possibilità di interloquire al riguardo, senza che ciò abbia comportato una compressione del suo diritto di difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/12/2018 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere COSTANZO ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DE MASELLIS MARIELLA che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
l'avvocato (OMISSIS), sostituto processuale dell'avvocato (OMISSIS) difenso…

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