Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33853 del 13 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33853PEN

Massima

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Il falso attestato di qualità personali, come il luogo di nascita, integra il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale, in quanto le dichiarazioni del privato sono destinate ad incidere direttamente sulla formazione dell'atto pubblico costituito dal verbale di querela, a prescindere dalla conoscenza fisica del soggetto dichiarante da parte del pubblico ufficiale ricevente, essendo rilevante l'incertezza sulle reali generalità del medesimo ai fini dell'identificazione e del successivo iter procedimentale. La falsa attestazione di una qualità personale primaria, preliminare all'identificazione al fine di sporgere denuncia, integra il più grave reato di cui all'art. 495 c.p., in quanto le dichiarazioni del privato sono destinate ad incidere direttamente sulla formazione dell'atto pubblico costituito dal verbale di querela. Inoltre, il diniego delle attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivato, non essendo sufficiente il mero richiamo alla genericità della doglianza difensiva, dovendosi invece esplicitare le ragioni per le quali gli elementi introdotti con il gravame non sono stati ritenuti meritevoli di accoglimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2020 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TUDINO ALESSANDRINA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TASSONE KATE che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata del 19 ottobre 2020, la Corte d'appello di L'Aquila ha confermato…

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