Il provvedimento di diniego di condono edilizio e l'ordine di demolizione sono illegittimi qualora il Comune non abbia previamente acquisito il parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico, in quanto tale adempimento procedimentale è ineludibile ai sensi dell'art. 32, comma 1, della legge n. 47 del 1985, richiamato dall'art. 39 della legge n. 724 del 1994. La giurisprudenza è consolidata nel ritenere che il legislatore, con le modifiche apportate all'art. 32 della legge n. 47 del 1985 dalla legge n. 662 del 1996, non abbia inteso esonerare dalla necessità del parere favorevole le opere abusive insistenti su aree vincolate in epoca successiva alla loro realizzazione, ma abbia piuttosto diversificato le modalità di acquisizione del parere, stabilendo la regola generale del silenzio assenso, salvo derogare a tale regola per i vincoli più rilevanti, come quello paesaggistico, per i quali è richiesto il previo parere espresso dell'autorità preposta. Pertanto, l'omessa acquisizione di tale parere determina l'illegittimità del provvedimento di diniego del condono e dei conseguenziali provvedimenti demolitori e sanzionatori, indipendentemente dalla valutazione nel merito della compatibilità dell'opera con il vincolo paesaggistico.