Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38385 del 3 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38385PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che altera un certificato medico per prolungare indebitamente la propria assenza dal lavoro, pur essendo effettivamente ammalato, commette il reato di falsità ideologica in atto pubblico, in quanto persegue un interesse personale in contrasto con il dovere di fedeltà e correttezza che grava sul pubblico dipendente. La condotta è punibile anche qualora la patologia sia stata successivamente riconosciuta come causa di permanente inidoneità al servizio, in quanto il reato si perfeziona con la semplice alterazione del documento, a prescindere dall'effettiva sussistenza della malattia per il periodo indicato. Il giudice, nel determinare la pena, deve tenere conto della qualifica rivestita dall'imputato, della presenza di precedenti penali connessi al ruolo svolto e della concessione delle attenuanti generiche, pur essendo la pena base determinata nel minimo edittale, senza che ciò comporti violazione del principio di proporzionalità della sanzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Graz - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6596/2009 CORTE APPELLO di MILANO, del 11/03/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Cesqui E., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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