Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42596 del 22 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:42596PEN

Massima

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Il reato di cui all'articolo 594 del codice penale non può ritenersi abrogato per effetto diretto della Legge n. 67 del 2014, in quanto tale atto normativo ha conferito al Governo una delega per la depenalizzazione di tale fattispecie, la cui attuazione è subordinata all'emanazione dei decreti delegati. Pertanto, fino all'esercizio della delega legislativa, il reato di cui all'articolo 594 c.p. permane nell'ordinamento giuridico e non può essere considerato una mera violazione amministrativa. Le questioni di legittimità costituzionale sollevate in relazione all'articolo 2 del codice penale e all'articolo 2 della Legge n. 67 del 2014 sono inammissibili e manifestamente infondate, in quanto omettono di indicare adeguatamente le ragioni di asserita incostituzionalità e non appare irragionevole che il meccanismo di cui all'articolo 2 c.p. non operi in relazione alle leggi delega, trattandosi di atti legislativi "imperfetti" che acquistano piena vigenza normativa solo con l'esercizio della delega da parte del Governo. Inoltre, non vi è violazione del principio di uguaglianza di cui all'articolo 3 della Costituzione, in quanto i casi cui si chiede di applicare l'articolo 2 c.p. sono evidentemente eterogenei, né vi è contrasto con l'articolo 25, comma 2, della Costituzione, considerato che la norma incriminatrice è sicuramente anteriore al fatto commesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Pa - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI;
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1075/2014 GIUDICE DI PACE di BARI, del 12/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/09/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;
Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso del PG.
RITENUTO IN FATTO

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