Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 40846 del 4 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:40846PEN

Massima

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L'aggravante prevista dall'art. 416-bis, comma 1, c.p., che prevede l'aumento di pena quando la condotta tipica sia consumata "al fine di" agevolare l'attività delle associazioni mafiose, può avere natura oggettiva, concernendo le modalità dell'azione, oppure natura soggettiva, concernendo la direzione della volontà dell'agente. Ai fini della configurabilità di tale aggravante, è necessario accertare: 1) L'oggettiva funzionalità della condotta criminosa contestata all'agevolazione di un'associazione mafiosa, ovvero la sua concreta idoneità a favorire, anche solo parzialmente, l'attività dell'associazione stessa o una delle sue manifestazioni esterne. Tale requisito oggettivo è incontestato nella giurisprudenza. 2) Il profilo soggettivo, che può assumere due diverse connotazioni: a) Natura oggettiva: è sufficiente che la condotta sia oggettivamente idonea ad agevolare l'associazione mafiosa, anche se l'agente ne abbia avuto solo una conoscenza colposa (ignoranza colpevole). b) Natura soggettiva: è necessario che l'agente abbia agito con il dolo specifico di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa, anche se non in via esclusiva, essendo sufficiente che tale finalità si accompagni alla volontà di trarre un vantaggio personale dal fatto criminoso. La risoluzione di tale contrasto interpretativo, che assume rilievo decisivo nel caso di specie, è rimessa alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RECCHIONE SANDRA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore POMPEO VIOLA ALFREDO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
L'avv. (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso riportandosi ai motivi.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello…

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