Cassazione penale Sez. II sentenza n. 52457 del 16 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:52457PEN

Massima

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Il giudizio di gravità indiziaria, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare, deve essere sorretto da una motivazione puntuale e logicamente coerente, che dia conto in modo specifico e non meramente congetturale del collegamento tra gli elementi probatori acquisiti e la condotta attribuita all'indagato. Non è sufficiente il mero riferimento a conversazioni tra soggetti terzi, senza un'adeguata contestualizzazione e verifica del loro effettivo riferimento all'indagato e all'episodio criminoso oggetto di imputazione. Il giudice è tenuto a motivare in modo rigoroso e dettagliato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, evitando argomentazioni evanescenti e privi di concreti riscontri probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherit - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. /15 del Tribunale del riesame di Reggio Calabria del 07.01.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TADDEI Margherita B.;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa MIGNOLO Olga, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato Avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento.
MOTIVI …

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