Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48571 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48571PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale incaricato della riscossione di somme per conto dell'amministrazione pubblica, che omette di versare tempestivamente tali importi, integra il reato di peculato, a nulla rilevando che le somme non siano state effettivamente sottratte dalla sua disponibilità, essendo sufficiente la mera appropriazione indebita, anche temporanea, delle stesse. Tuttavia, qualora le condotte appropriative siano reiterate e protratte nel tempo, ciò risulta incompatibile con la configurabilità dell'attenuante del fatto di particolare tenuità, in quanto indice di una grave offensività del fatto. Inoltre, il reato di peculato si prescrive, quanto alle condotte poste in essere in epoca antecedente alla pronuncia della sentenza di appello, con la conseguente declaratoria di annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/02/2019 della Corte di appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per prescrizione del reato per le condotte fino al maggio 2006, con restituzione degli atti …

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