Il Comune, nell'esercizio del proprio potere discrezionale di regolamentazione della circolazione stradale, può modificare i limiti di portata e larghezza dei veicoli ammessi al transito su una strada pubblica, anche in accoglimento di istanze di singoli utenti, purché tale modifica sia adeguatamente motivata in relazione alle esigenze della circolazione e alle caratteristiche strutturali della strada, e non risulti in contrasto con precedenti provvedimenti annullati per vizi procedimentali. L'Amministrazione, nel contemperare gli interessi pubblici e privati coinvolti, può legittimamente innalzare i limiti di portata e larghezza sulla parte finale di un tratto di strada, qualora ciò sia tecnicamente possibile e consenta una migliore fruibilità della strada stessa, anche ai fini dell'accesso ai fondi agricoli prospicienti, senza che ciò comporti necessariamente uno sviamento di potere a vantaggio del singolo richiedente. L'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento non trova applicazione per gli atti amministrativi generali di regolamentazione della circolazione stradale, in quanto rientranti nell'ambito di applicazione degli artt. 6 e 7 del Codice della strada.