Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da alcune società radiofoniche avverso il diniego del Comune di Verona all'istanza di spostamento di impianti radiofonici, ha affermato il seguente principio di diritto: L'installazione di antenne e apparati di trasmissione radiofonica su una struttura preesistente, senza modificare in modo sostanziale gli elementi di ingombro volumetrico e di rilevanza edilizia e urbanistica, non integra un'opera di "edificazione" soggetta alle specifiche disposizioni di tutela paesaggistico-ambientale e storica previste dal Piano degli Interventi del Comune, relative alle "cime" e ai "crinali". Pertanto, tali interventi non rientrano nel perimetro applicativo di tali norme, pur restando comunque soggetti alla valutazione paesaggistico-ambientale da parte della Soprintendenza competente, la cui mancata acquisizione costituisce un vizio del provvedimento di diniego. Inoltre, il mancato rispetto del termine perentorio di 90 giorni per la conclusione del procedimento, previsto dall'art. 87 del d.lgs. n. 259/2003, determina l'illegittimità del provvedimento impugnato.