Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8936 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8936SENT

Massima

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L'annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo di demolizione di opere abusive, disposto a seguito del rigetto di un'istanza di accertamento di conformità edilizia e ai fini della riproposizione del medesimo provvedimento repressivo, determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio impugnatorio di tale provvedimento, essendo venuta meno la ragione stessa del contendere. In tal caso, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere, senza entrare nel merito della legittimità del provvedimento originariamente impugnato. La compensazione delle spese processuali può essere disposta in considerazione del particolare esito del giudizio.

Sentenza completa

N. 04567/1999
REG.RIC.

N. 08936/2014 REG.PROV.COLL.

N. 04567/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4567 del 1999, proposto da:
Foschi Sergio e Foschi Massimiliano, rappresentati e difesi dall'avv. Carlo Ge, con domicilio eletto presso Carlo Ge in Roma, via Chiaramonte Gulfi, 13;

contro

Comune di Roma (ora, Roma Capitale), in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avv. Guglielmo Frigenti, domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento del provvedimento n. 113 del 20 gennaio 1999, prot. 2631, recante ad oggetto “ordine di demolizione”.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudi…

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