Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37594 del 3 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37594PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, approfittando della propria posizione di autorità, è configurabile anche quando la vittima si trovi in condizioni di inferiorità fisica o psichica, purché tali condizioni siano state consapevolmente sfruttate dall'agente per compiere gli atti sessuali. La valutazione della credibilità della persona offesa, pur non essendo equiparabile a quella del testimone estraneo, può costituire fonte di prova autonoma, a condizione che sia sottoposta a un'indagine positiva sulla sua attendibilità soggettiva ed oggettiva. Il giudizio di responsabilità può fondarsi anche su ulteriori elementi di riscontro, come le dichiarazioni di altri testimoni, i comportamenti dell'imputato e le sue parziali ammissioni, purché il percorso argomentativo sia logico e coerente con le risultanze processuali, senza incorrere in manifeste contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ALTIERI Enrico - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/02/2007 CORTE APPELLO di PERUGIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SENSINI ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PASSACANTANDO G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per la parte civile, l'Avv. RANIERI ((omissis)) del Foro di Peru…

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