Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, afferma il principio secondo cui l'annullamento o la revoca di un provvedimento amministrativo impugnato determina l'improcedibilità del relativo ricorso, in quanto viene meno l'interesse del ricorrente all'accoglimento della domanda. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui l'atto impugnato sia un'ordinanza contingibile e urgente, adottata dal Sindaco ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. n. 267/2000, in quanto la successiva revoca del provvedimento fa venir meno l'interesse del ricorrente all'annullamento dello stesso. Inoltre, il Tribunale sottolinea che, in presenza dei presupposti indicati dall'art. 74 del Codice del Processo Amministrativo, il giudice può definire la controversia con sentenza in forma semplificata, senza necessità di un'articolata motivazione, facendo riferimento al solo punto di fatto o di diritto ritenuto risolutivo. Infine, il Tribunale precisa che, in caso di mancata costituzione in giudizio dell'Amministrazione resistente, non vi è luogo a pronuncia sulle spese di lite.