Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25768 del 11 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25768PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale, pur in presenza di una condotta priva di offensività, è comunque punibile ai sensi dell'art. 336 c.p., in quanto la tutela dell'autorità e del prestigio della pubblica amministrazione costituisce un bene giuridico meritevole di protezione penale, a prescindere dall'effettiva lesione o messa in pericolo. Tuttavia, qualora il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice è tenuto a dichiararne l'estinzione ai sensi dell'art. 129 c.p.p., comma 1, senza poter procedere a un nuovo giudizio di merito, anche laddove le censure sollevate dal ricorrente, pur se fondate, potrebbero condurre a un esito più favorevole per l'imputato. Ciò in quanto l'estinzione del reato per prescrizione prevale sulle eventuali ragioni di annullamento con rinvio, al fine di evitare un indebito protrarsi del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/07/2018 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. VILLONI ORLANDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CESQUI ELISABETTA, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per prescrizione.
FATTO E DIRITTO
Con la decisione indicata in epigrafe la Corte di appello di Lecce ha confermato la …

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