Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39122 del 20 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:39122PEN

Massima

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La circostanza attenuante del fatto di lieve entità prevista dalla L. n. 110 del 1975, art. 4, comma 3 (seconda parte), si applica a tutte le armi improprie indicate nell'art. 4, comma 2, della medesima legge, e non ai soli oggetti atti ad offendere strettamente intesi. Pertanto, il porto ingiustificato fuori dalla propria abitazione di un coltello munito di lama lunga 7,5 cm, rientra nell'ipotesi attenuata del reato di cui all'art. 4, comma 2, della L. n. 110 del 1975, indipendentemente dalla potenzialità lesiva dello strumento, in quanto la giurisprudenza di legittimità ha consolidato il principio secondo cui l'attenuante in questione si applica a tutte le armi improprie previste dalla norma, senza distinzioni. Tuttavia, l'erronea applicazione della pena in misura inferiore al minimo edittale, in senso favorevole all'imputato, non è emendabile in sede di legittimità, in assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI L'AQUILA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3532/2013 TRIBUNALE di PESCARA, del 27/01/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/05/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenz…

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