Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30188 del 9 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:30188PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni disposto ai sensi del D.Lgs. n. 159/2011 (c.d. Codice Antimafia) costituisce una misura di prevenzione di natura patrimoniale, caratterizzata da un procedimento speciale e da presupposti diversi rispetto alla confisca penale. La revoca di tale provvedimento, prevista dall'art. 28 del medesimo decreto, rappresenta un rimedio straordinario, incompatibile con il mero riesame degli stessi elementi fattuali che hanno portato alla sua adozione. La "prova nuova e decisiva" rilevante ai fini della revoca "ex tunc" della confisca deve essere intesa come quella scoperta (anche se preesistente) dopo che la misura è divenuta definitiva, o quella sopravvenuta rispetto alla conclusione del procedimento di prevenzione, essendosi formata dopo di essa, ma non anche quella deducibile, ma non dedotta, nell'ambito del suddetto procedimento. Tale interpretazione non può essere differenziata in base alla posizione processuale del soggetto (proposto o terzo intestatario), in quanto la disciplina dell'art. 28 non prevede un regime giuridico distinto. Inoltre, ai fini della valutazione della "decisività" della prova, il giudice deve verificare non solo la sua attitudine a dimostrare il venir meno del presupposto della confisca, ma anche la sua coerenza e compatibilità con il complessivo quadro probatorio già acquisito, potendo rilevare come inconferenti elementi che, pur nuovi, risultino comunque insufficienti o inidonei a inficiare la legittimità del provvedimento ablativo. In tale contesto, la motivazione del provvedimento che rigetta la richiesta di revoca deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni per le quali le allegazioni difensive non soddisfano i requisiti di novità e decisività richiesti dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antoni - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/10/2018 della Corte di appello di Napoli;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Antonio Costantini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Filippi Paola, che ha richiesto l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto in data 27 aprile 2016 la Corte di appello di Napoli aveva disposto …

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