Il Comune, nell'esercizio della propria competenza in materia di disciplina del commercio, può legittimamente vietare l'apertura di nuove attività di vendita di abbigliamento, calzature e accessori in determinate zone del territorio comunale, qualora tale divieto sia adottato per superiori ragioni di interesse collettivo, specificamente individuate e motivate, volte alla tutela e riqualificazione del tessuto commerciale e artigianale tradizionale, nonché alla realizzazione di infrastrutture e servizi adeguati alle esigenze dei consumatori. Tale limitazione della libertà di iniziativa economica, pur incidendo sul diritto costituzionalmente garantito di libero esercizio dell'attività commerciale, è consentita in quanto risponde a finalità di interesse pubblico, non determina discriminazioni tra gli operatori economici e risulta proporzionata rispetto agli obiettivi perseguiti, nel rispetto dei principi di uguaglianza e ragionevolezza. Il divieto di apertura di nuove attività può essere disposto dal Comune anche in assenza di una previa comunicazione di avvio del procedimento all'interessato, qualora l'Amministrazione si limiti a dare attuazione a una specifica previsione normativa che impone il divieto, senza alcun margine di discrezionalità. Pertanto, il Comune può legittimamente vietare l'apertura di nuovi esercizi commerciali di abbigliamento, calzature e accessori in determinate zone del territorio comunale, qualora tale divieto sia adottato nell'ambito di un piano di intervento per la tutela e riqualificazione del commercio e dell'artigianato tradizionale, nel rispetto dei principi costituzionali e della normativa di settore, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento all'interessato.