Il trasferimento di un pubblico dipendente, disposto dall'amministrazione a seguito di critiche mosse dai superiori, è illegittimo per eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica, qualora le critiche si rivelino infondate e il trasferimento si configuri come un atto di conferma dei messaggi di sfida e dileggio nei confronti del dipendente da parte di altri colleghi, in assenza di un effettivo interesse pubblico che lo giustifichi. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che il trasferimento di un pubblico dipendente, disposto dall'amministrazione a seguito di critiche mosse dai superiori, è illegittimo qualora: 1. Le critiche si rivelino infondate, come accertato nel caso concreto. 2. Il trasferimento si configuri come un atto di conferma dei messaggi di sfida e dileggio nei confronti del dipendente da parte di altri colleghi, anziché come misura giustificata da un effettivo interesse pubblico. In tali ipotesi, il provvedimento di trasferimento è viziato per eccesso di potere per sviamento dalla causa tipica e deve essere annullato dal giudice amministrativo. Questo principio di diritto è applicabile a tutti i casi analoghi in cui l'amministrazione disponga il trasferimento di un pubblico dipendente a seguito di critiche mosse dai superiori, senza che sussista un effettivo interesse pubblico che lo giustifichi, ma al solo fine di confermare i messaggi di sfida e dileggio nei confronti del dipendente da parte di altri colleghi.