Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La richiesta di revisione di una sentenza di condanna è inammissibile qualora la sentenza non sia ancora definitiva con riferimento all'accertamento della responsabilità penale (an della colpevolezza), anche se non lo sia ancora con riferimento alla sola determinazione della pena (quantum). Ciò in quanto, ai fini dell'ammissibilità della revisione ex art. 629 c.p.p., per "sentenza irrevocabile" deve intendersi soltanto quella interamente passata in giudicato, in relazione alla quale sia definitivamente preclusa l'incidenza di una modifica normativa sopravvenuta nelle more del giudizio di rinvio. Il giudice di rinvio, investito della valutazione di ammissibilità della richiesta di revisione a seguito di annullamento con rinvio, non può rilevare cause di inammissibilità già verificatesi nei precedenti gradi di giudizio, in applicazione del divieto sancito dall'art. 627, comma 4, c.p.p., essendo tale preclusione funzionale all'esigenza di definitività e certezza del giudicato, quale valore costituzionalmente protetto dal diritto alla tutela giurisdizionale.