Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15836 del 29 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15836PEN

Massima

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Il pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, desumibile dalla gravità dei fatti commessi, dalla pericolosità sociale del soggetto e dalla mancata individuazione di tutte le armi in suo possesso, giustifica il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, non essendo ritenuta idonea a scongiurare tale pericolo la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nell'apprezzamento delle esigenze cautelari e delle misure ritenute adeguate, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi di illogicità manifesta o di carenza motivazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. ALMA Marco - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1854/2016 in data 03/11/2016 del Tribunale di Roma in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, Avv. …

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