Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24125 del 16 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24125PEN

Massima

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Il reato associativo finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di truffe contrattuali informatiche può essere integrato dalla prova di rapporti di conoscenza e frequentazione tra gli autori delle accertate truffe, del comune canale di rifornimento di titoli di credito e documenti contraffatti, dell'utilizzazione di beni strumentali comuni e delle identiche modalità operative nella realizzazione dei delitti fine. La partecipazione del singolo imputato all'associazione può essere desunta da elementi quali i contatti con i correi, l'utilizzo per una serie di truffe di assegni dello stesso tipo di quello trovato nell'archivio di uno degli associati, l'uso del suo telefono per il compimento di varie truffe, il ricorso ai medesimi canali di approvvigionamento dei titoli contraffatti utilizzati per la realizzazione delle frodi e il suo coinvolgimento in molteplici condotte delittuose, perpetrate con identiche modalità operative ed ascrivibili all'associazione. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può legittimamente negare la concessione delle circostanze attenuanti generiche in considerazione della personalità dell'imputato, del suo contegno poco collaborativo e delle modalità di realizzazione della condotta, articolata in molteplici episodi delittuosi, nonché del suo inserimento in un più ampio contesto criminoso. L'aumento di pena per il reato continuato non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo alle ragioni a sostegno della quantificazione della pena-base. Ai fini della ricettazione, la provenienza da delitto dell'oggetto materiale del reato deve essere valutata con riferimento alla norma penale vigente al momento della ricezione della cosa, a nulla rilevando le modifiche legislative intervenute in epoca successiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

Dott. PACILLI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1670/2014 del 11.6.2015 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa ZACCO Franca, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
u…

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