Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23078 del 29 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23078PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali deve essere effettuato in concreto dal giudice, senza presunzioni derivanti esclusivamente dall'esito di un precedente procedimento penale, valutando tutti gli elementi significativi e convergenti che dimostrino l'attualità della pericolosità del soggetto, anche in considerazione della capacità dell'associazione criminale di riorganizzarsi sul territorio e della mancanza di elementi che comprovino un effettivo distacco del proposto dal contesto associativo, senza che il mero decorso del tempo possa di per sé escludere tale pericolosità. Analogamente, il giudizio sulla sproporzione tra il patrimonio del proposto e le sue capacità economiche lecite, ai fini dell'applicazione di misure patrimoniali, deve essere adeguatamente motivato sulla base di un'analitica ricostruzione della situazione reddituale e patrimoniale del soggetto e del suo nucleo familiare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 60/2012 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 13/05/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO.

RITENUTO IN FATTO

Con la ordinanza oggi impugnata la Corte di appello di Reggio Calabria, pronunciando sul ricorso presentato nell'interesse di (OMISSIS), indiziato ai sensi dell'articolo 416 bis cod. pen., avverso il decreto emesso dal tribuna…

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