Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6471 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:6471SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate senza i necessari titoli abilitativi e in assenza di autorizzazione paesaggistica in area vincolata, afferma il seguente principio di diritto: 1. L'amministrazione comunale, nell'esercitare il potere sanzionatorio di cui all'art. 27, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001, può ordinare la demolizione di opere edilizie abusive anche quando le stesse siano state realizzate in ampliamento o con modifiche di manufatti preesistenti oggetto di domande di condono edilizio non ancora definite. In tali casi, l'amministrazione può ritenere che l'oggetto della preesistente sanatoria sia venuto meno a causa delle trasformazioni abusivamente realizzate, con conseguente necessità di integrale ripristino dello stato dei luoghi. 2. L'amministrazione comunale, nell'irrogare la sanzione demolitoria per opere edilizie realizzate in assenza dei necessari titoli abilitativi e autorizzazioni paesaggistiche in area vincolata, non è tenuta a valutare l'impatto di tali interventi sui vincoli di zona al fine di graduare la sanzione, atteso che la realizzazione di opere abusive in area paesaggisticamente tutelata comporta comunque un'alterazione dello stato dei luoghi e una frustrazione del vincolo, rendendo doverosa l'applicazione della sanzione ripristinatoria ai sensi dell'art. 27, comma 2, del D.P.R. n. 380/2001. 3. Il verbale di accertamento di inottemperanza all'ordinanza di demolizione, redatto dagli organi di vigilanza edilizia a seguito di sopralluogo, costituisce un mero atto istruttorio interno al sub-procedimento sanzionatorio/acquisitivo di cui all'art. 31, comma 4, del D.P.R. n. 380/2001, privo di autonoma efficacia lesiva e, pertanto, inammissibile l'impugnazione dello stesso.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/05/2022

N. 06471/2022 REG.PROV.COLL.

N. 04776/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4776 del 2021, integrato da motivi aggiunti, proposto dai sig.ri Pietro Cavallaro, Maria Cavallaro e Sabrina Cavallaro, rappresentati e difesi dagli avv.ti Mauro Mocci e Salvatore Antonio Napoli, con domicilio eletto in Roma, alla via A. Riboty, 23;

contro

Comune di Civitavecchia, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli avv.ti Marina Marino, Domenico Occagna e Silvio Sbragaglia, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Città Metropolitana di Roma Capitale, in persona del Sindaco p.t., non costituita in giudizio;

per l'annullamento

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