Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 39956 del 29 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:39956PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza del giudice di pace che lo ha condannato a una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile deve essere qualificato come appello, anche se la sentenza del giudice di pace è inappellabile per la sola condanna a pena pecuniaria, poiché con il ricorso si contesta in radice l'accertamento di responsabilità, anche sotto il profilo della violazione delle norme processuali, e la validità della condanna al risarcimento del danno dipende dall'esistenza o meno di tali vizi procedurali. Pertanto, in applicazione dell'art. 574, comma 4, c.p.p., l'impugnazione dell'imputato contro la pronuncia di condanna penale estende i suoi effetti anche alle statuizioni civili da essa dipendenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DI TOMMASI M. Stefania - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

CA. Mo., nata il (OMESSO);

avverso la sentenza in data 8.2.2006 del Giudice di pace di Civitavecchia;

parte civile:

LE. Ma..

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. M. Stefania Di Tomassi;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DE NUNZIO Wladimiro, che ha concluso per l…

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