Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di vigilanza e controllo sull'attività commerciale, può disporre la sospensione temporanea dell'attività di un esercizio commerciale qualora riscontri gravi irregolarità igienico-sanitarie o l'esercizio di attività in assenza delle prescritte autorizzazioni, segnalazioni o comunicazioni, al fine di tutelare la salute pubblica e garantire il rispetto della normativa di settore. Tale provvedimento di sospensione, adottato nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza, non richiede la sussistenza dei presupposti dell'urgenza e della contingibilità previsti per l'adozione di ordinanze sindacali contingibili e urgenti, essendo sufficiente il riscontro oggettivo delle violazioni, purché la sospensione sia limitata al tempo necessario per la regolarizzazione dell'attività. L'esercente ha l'onere di dimostrare l'insussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento di sospensione, non potendo invocare a sua giustificazione circostanze non emerse in sede di accertamento. Il provvedimento di sospensione, se adottato in conformità alla normativa vigente, non dà luogo a responsabilità risarcitoria dell'amministrazione, in quanto espressione legittima del potere di vigilanza e controllo sulle attività commerciali.