Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 10716 del 8 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:10716CIV

Massima

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La dichiarazione di non candidabilità alle elezioni amministrative, disposta ai sensi di legge a seguito dello scioglimento di un comune per infiltrazioni mafiose, costituisce una misura di prevenzione volta a tutelare l'integrità e la trasparenza del procedimento elettorale, impedendo l'accesso alle cariche pubbliche elettive a soggetti ritenuti non affidabili sotto il profilo dell'onorabilità e della moralità. Tale provvedimento, adottato dal giudice competente sulla base di una valutazione discrezionale degli elementi di fatto e di diritto, non può essere considerato una sanzione di natura penale, bensì una misura di carattere amministrativo finalizzata a preservare la correttezza e l'imparzialità dell'amministrazione locale. La dichiarazione di non candidabilità, pertanto, non presuppone necessariamente l'accertamento di una responsabilità penale dell'interessato, essendo sufficiente la sussistenza di gravi indizi di condizionamento mafioso dell'attività amministrativa del comune sciolto. Essa, inoltre, non comporta una lesione definitiva e irreversibile della capacità elettorale passiva, in quanto il soggetto dichiarato non candidabile può essere nuovamente candidato alle successive consultazioni elettorali, una volta cessate le ragioni che hanno determinato l'adozione della misura. La rinuncia al ricorso proposto avverso il provvedimento di non candidabilità, intervenuta prima della decisione della Corte di Cassazione, determina l'estinzione del giudizio, senza che possa essere pronunciato alcun giudizio di merito sulla legittimità del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VITRONE Ugo - Presidente

Dott. DI AMATO Sergio - Consigliere

Dott. RAGONESI Vittorio - rel. Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 13579-2012 proposto da:

(OMISSIS) (c.f. (OMISSIS)), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso l'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS), giusta procura speciale per Notaio dott.ssa (OMISSIS) di (OMISSIS) - Rep. n. 579 del 7.3.2013;

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELL'INTERNO, in persona del Ministro pro tempore, domiciliato in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che lo rappresent…

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