Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7542 del 15 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7542PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza del ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di ingiuria e minaccia, afferma che: Le dichiarazioni accusatorie della persona offesa, se sottoposte a prudente valutazione della loro credibilità oggettiva e soggettiva, possono da sole sostenere un'affermazione di responsabilità penale, senza necessità di riscontri esterni, quando non vi siano ragioni per dubitarne dell'attendibilità. Il controllo di legittimità sulla motivazione è circoscritto alla verifica della sua tenuta, ossia all'accertamento che essa esponga le ragioni giuridicamente significative e non presenti difetti, contraddittorietà o manifesta illogicità. Le espressioni offensive utilizzate dall'imputata, quali "persone di merda" e "condominio di merda", integrano il reato di ingiuria, in assenza di un contesto tale da scemare la portata offensiva delle stesse. La minaccia formulata in forma condizionata non esclude la configurabilità del reato di minaccia, se essa mira a limitare la libertà psichica della persona offesa, anziché a prevenire un'azione illecita. Lo stato di incensuratezza dell'imputato, da solo, non può costituire l'unico motivo per il riconoscimento delle attenuanti generiche. La determinazione della pena, se adeguatamente motivata, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non presenti vizi di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7/2011 TRIBUNALE di CHIAVARI, del 14/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo G. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), tramite il difensore, ricorre avverso la sentenza 14-2-2012 con la quale il…

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