Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 2733 del 2022

ECLI:IT:TARNA:2022:2733SENT

Massima

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Il legittimo esercizio di un'attività commerciale è ancorato non solo al rilascio dei titoli abilitativi, ma anche alla perdurante regolarità sotto il profilo urbanistico-edilizio dei locali in cui essa viene svolta. Di conseguenza, l'autorità amministrativa ha il potere-dovere di inibire l'attività commerciale esercitata in locali rispetto ai quali siano stati adottati provvedimenti repressivi che accertino l'abusività delle opere realizzate e applichino sanzioni che precludano in modo assoluto la prosecuzione dell'attività. Ciò in quanto la legittimità dell'esercizio di un'attività commerciale è subordinata non solo al rilascio dei necessari titoli, ma anche al permanere delle condizioni di legittimità urbanistico-edilizia dei locali in cui essa viene svolta. Pertanto, qualora l'amministrazione accerti l'abusività delle opere e l'esistenza di un elevato rischio idrogeologico, essa è legittimata a inibire l'attività commerciale, a prescindere dalla pregressa presentazione di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA). Tale potere-dovere dell'amministrazione di intervenire per inibire l'attività commerciale esercitata in locali abusivi e pericolosi sotto il profilo idrogeologico trova fondamento nel principio di tutela della salute e della sicurezza pubblica, nonché nell'esigenza di garantire il rispetto della normativa urbanistico-edilizia, a presidio dell'ordinato e legittimo sviluppo del territorio. L'accertamento dell'abusività edilizia e del rischio idrogeologico, debitamente motivato sulla base di valutazioni tecniche, legittima pertanto l'adozione di provvedimenti inibitori dell'attività commerciale, anche in presenza di una pregressa SCIA, al fine di scongiurare pericoli per la pubblica incolumità e di assicurare il rispetto della legalità urbanistica.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/04/2022

N. 02733/2022 REG.PROV.COLL.

N. 03253/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3253 del 2017, proposto da
Alessandro Imparato, rappresentato e difeso dall’avvocato Gennaro Somma, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Gragnano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Vincenzo Cirillo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto in Napoli, alla via F. Crispi n. 62, presso l’avvocato Attilio Doria, e, successivamente, dagli avvocati Alfonso Navarra e Anna Lucia Grivet Fojaja, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l’annullamento,

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