Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3356 del 26 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:3356PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La revisione di una sentenza penale irrevocabile è ammissibile solo quando siano prospettati elementi nuovi che dimostrino, in modo evidente e immediato, l'erroneità del giudicato, attraverso l'accertamento di una oggettiva incompatibilità tra i fatti storici posti a fondamento delle diverse pronunce. Non è sufficiente una mera diversa valutazione giuridica degli stessi fatti, né il semplice contrasto di principio tra le sentenze, essendo necessaria l'effettiva inconciliabilità dei relativi accertamenti fattuali. Nella fase delibativa preliminare, il giudice deve limitarsi a verificare la presenza di tali requisiti di ammissibilità, senza addentrarsi in un compiuto esame di merito, che è riservato alla successiva fase rescissoria. L'infondatezza della richiesta di revisione deve risultare manifesta, cioè immediatamente percepibile sulla base di un sommario confronto tra le risultanze processuali, senza la necessità di approfondimenti istruttori. Inoltre, la revisione non è ammissibile quando mira esclusivamente a ottenere una diversa qualificazione giuridica del fatto, senza incidere sull'accertamento della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenz - Presidente

Dott. MOGINI S. - rel. Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/04/2015 della Corte di appello di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. MOGINI Stefano;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. GALLI Massimo, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, la Corte di appello di Perugia dichiarava …

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