Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 1602 del 2016

ECLI:IT:TARCZ:2016:1602SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il rilascio e il rinnovo della licenza di porto d'armi per uso caccia costituiscono un'eccezione al divieto generale di portare armi, rappresentando una deroga al normale regime di divieto. L'autorità amministrativa competente gode di un potere discrezionale nella valutazione dell'affidabilità del richiedente, potendo negare o revocare la licenza non solo in presenza di precedenti penali, ma anche sulla base di comportamenti aggressivi o violenti, anche se estranei alla gestione delle armi, che rendano l'interessato non meritevole di ottenere o mantenere tale titolo abilitativo. Il sindacato giurisdizionale sull'esercizio di tale potere discrezionale si arresta al limite della ragionevolezza della valutazione operata dall'amministrazione, la quale può legittimamente fondarsi su un giudizio prognostico circa la capacità di abuso delle armi da parte del richiedente, desunto da circostanze di fatto, senza che sia necessaria la previa condanna penale. Pertanto, il diniego di rinnovo della licenza di porto d'armi per uso caccia può essere validamente motivato dalla pendenza di un procedimento penale a carico del richiedente per reati che denotino una propensione a comportamenti aggressivi o violenti, in quanto tali da far ritenere l'interessato non affidabile nell'uso delle armi, fermo restando il successivo riesame della questione all'esito del giudizio penale.

Sentenza completa

N. 00222/2015
REG.RIC.

N. 01602/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00222/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 222 del 2015, proposto da:
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), domiciliato
ex
art. 25 c.p.a. presso la Segreteria di questo Tribunale Amministrativo Regionale, in Catanzaro, alla via ((omissis)), n. 76/B;

contro

Ministero dell’Interno, in persona del suo Ministro in carica, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro, domiciliato presso gli Uffici di questa, in Catanzaro, alla via G. ((omissis)), n. 34;

per l'annullamento

- del provvedimento del Questore di Cosenza del 13 novembre 2014, n. Cat. 6.F/PA…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.