Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 3130 del 21 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3130PEN

Massima

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Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, regolato dall'art. 314 c.p.p., comma 1, sorge solo qualora l'imputato assolto non abbia dato o concorso a dare causa, con dolo o colpa grave, alla custodia cautelare subita. La condotta gravemente colpevole, idonea a escludere il diritto alla riparazione, può consistere nella piena consapevolezza e partecipazione dell'imputato alle condotte illecite del gruppo di cui faceva parte, anche se non direttamente riconducibili a un reato accertato, purché tali da aver determinato l'adozione dei provvedimenti restrittivi poi rivelatisi ingiusti. La valutazione del giudice della riparazione, pur svolgendosi sul medesimo materiale già oggetto del procedimento penale, si svolge su un piano diverso e autonomo rispetto a quello delle valutazioni prodromiche all'assoluzione, essendo finalizzata a verificare la sussistenza di una colpa grave dell'imputato idonea a escludere il diritto alla riparazione. Tale valutazione, se adeguatamente motivata, è incensurabile in sede di legittimità, in quanto affidata al merito e al prudente apprezzamento del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesc - Presidente

Dott. ZECCA G. - rel. Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. VITELLI CASELLA Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

1) MINISTERO ECONOMIA E FINANZE;

avverso la sentenza n. 83/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 21/02/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANINO ZECCA;

Letti gli atti;

letta la requisitoria del Procuratore Generale che ha concluso il rigetto del ricorso;

Letta la memoria del Ministero dell'Economia che ha concluso per la inammissibilita' o per il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

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